venerdì 24 gennaio 2014

Varie ed eventuali 3 - Il sadismo di massa e la mistificazione sulla ragione umana - Un omaggio a Ingeborg Bachmann


Poiché non è vero che il meglio deve ancora venire, quali argomenti all'ordine del giorno non resta che lasciare le varie ed eventuali.
 
 
Ingeborg Bachmann
 
« La gente si sente in dovere di leggere, e d'altra parte sanno già tutto prima ancora di averlo letto. Anche tu stai leggendo come se già non sapessi tutte quelle notizie sulle torture, identiche una all'altra, tu le leggi e sai che è vero, inumano, che tutto questo deve finire, e poi vorresti magari scattare ancora qualche fotografia, perché centinaia di migliaia di persone possano anch'esse vedere come si viene torturati. Sapere dunque non basta! […]. Io dico soltanto che è già un segno di arroganza, di degradazione e di abiezione mostrare a un uomo come soffrono altri uomini. […]. Quindi fare una cosa simile perché uno posi per un attimo la sua tazza di caffè e mormori: Oh, che cosa atroce! […]. No mia cara, non sono io che considero l'umanità fondamentalmente malvagia, priva di ogni possibilità di capire le cose, irrecuperabile insomma, sei tu che la consideri così, altrimenti non penseresti che oltre un paio di comandamenti gli uomini abbiano bisogno di reportages e “materiale duro” […]. Oh, ma quale, quale ragione, se fino a oggi non l'hanno usata, a cosa è servito mai tutto quello che è stato fatto in secoli e secoli per ridurre l'umanità alla ragione.» (I. Bachmann, Tre sentieri per il lago, in, Id., trad. it. di A. Pandolfi, Adelphi, Milano 2012, V, pp. 164-165; corsivi miei).
 
Ingeborg Bachmann conversa con Paul Celan

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