Poiché non
è vero che il meglio deve ancora venire, non resta che lasciare le varie ed eventuali quale unico argomento all'ordine del giorno.
1 - Logica
liberistica. Dice la professoressa della Bocconi all'esponente di
“Decrescita felice” durante una trasmissione televisiva: «Se per
uscire dalla crisi fossero state possibili soluzioni alternative a
quelle oggi effettivamente praticate i privati le avrebbero già
trovate». Cioè: le uniche scelte
razionali sono quelle in cui
i singoli individui interessati alla propria
autoconservazione cercano di ottenere il
massimo profitto impegnando
il minimo delle risorse.
A questo punto, con un
grazioso ragionamento che fa la giravolta,
il conduttore chiede all’ospite che proponeva una logica diversa:
«Ma come si fa a trovare i soldi per la decrescita?»
(sottintendendo: se non si è sicuri di ricavare
un profitto?). Ora tutti sono
più tranquilli e possono tornare a guardare nella direzione di
marcia del super-locomotore del Sistema che
garantisce da secoli una cospicua accumulazione di capitale, anche se
ogni tanto deve affrontare lunghe salite che obbligano alcuni ad
interrompere le ferie e lo shopping.
La scena è
finalmente illuminata dalle parole di un uomo della strada
intervistato a proposito dell'attuale riluttanza ad impiegare
il proprio denaro per far ripartire l'economia:
«Perché qualcuno dovrebbe investire nella produzione sperando in un
margine oggi molto aleatorio, ma con la certezza di una tassazione
elevata, quando comprare titoli, accanto alla sicurezza di pagare
tasse molto più basse, gli assicura una cospicua rendita
finanziaria?» Ecco la domanda. Essa è preziosa perché, tra
l'altro, contiene anche la risposta all'interrogativo: ma chi sono i
cattivi?
LA MARATONDA
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