domenica 19 gennaio 2014

VARIE ED EVENTUALI. 2

Poiché non è vero che il meglio deve ancora venire, non resta che lasciare le varie ed eventuali quale unico argomento all'ordine del giorno.
 
 
Greta Garbo interprete di "Anna Karenina"
 
2. Anna Karenina o sul valore del masochismo nella vita moderna.
Anna Karenina è bella, è affascinante, è seducente, ma dentro di lei abita, quale ospite il più inquietante, il tumore del masochismo, un mostro che la divora, che le impedisce di godere della sua grazia, della sua fortuna e che, infine, esige che paghi con la vita ciò che la vita stessa le ha donato. Al culmine del suo delirio autopunitivo Anna esclama: «Liberarsi da quello che inquieta […]. E perché non spegnere la candela quando non c'è più nulla da guardare, quando fa schifo guardare tutto questo? […]. Tutto è bugia, tutto menzogna, tutto inganno, tutto malvagità... […]. Là, proprio nel mezzo [del treno, n.d.r.], e lo punirò e mi libererò da tutti e da me stessa» (Anna Karenina, trad. it. di L. Ginzburg, Einaudi 1993, pp. 830-832 passim).
 
Questo luogo, in cui Tolstoj dipinge il senso della figura di Anna o dell'Io moderno, è uno dei più profondi che sia dato trovare nella letteratura. In esso si dice che la più grande persecuzione è quella che infliggiamo a noi stessi. La più terribile delle scoperte è che io sono il persecutore di me stesso, un persecutore sadico e inflessibile da cui non ci si può liberare che con la morte. Io sono il più temibile guardiano della mia felicità, sono io che soprattutto e sopra tutti la ostacolo, la limito, la intralcio in ogni modo possibile e immaginabile. Tolstoj vide e narrò del masochismo come della categoria essenziale attraverso cui cogliere il senso dell'Io moderno.

 
 

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