domenica 22 maggio 2011

IL CULTO CATTOLICO DEI MORTI - SECONDA PARTE


IL CULTO CATTOLICO DEI MORTI

Architettura macabra - Cimitero Cappucini Roma


Come si è già avuto modo di osservare, l'idea che la non decomposizione del cadavere sia segno di benedizione è propriamente cattolica (vedi blog "Le origini del vampiro").
Da ciò sembra essere derivata l'usanza di conservare il cadavere e di farne un oggetto di culto.
Questa concezione è particolarmente evidente nei cimiteri dei Cappuccini dove sono conservate le mummie di numerosi confratelli.

 

Cimitero dei Cappuccini - Roma - Sec. XVII e XVIII - Chiesa dei Cappuccini



Confratello mummificato - Chiesa della Confraternita dei morti - 1567 - Urbania


Quella della "Chiesa della Confraternita dei morti" - 1567 - di Urbania, è una storia antica e misteriosa che ha inizio nel lontano 1567, quando ad Urbania venne fondata la confraternita della "Buona Morte". Da allora, diciotto mummie riposano nella cripta della piccola chiesa dei Morti di Urbania, naturalmente conservate. E' nato così un museo forse un po' macabro, ma sicuramente affascinante, visto che a visitare quei corpi nella cripta dietro l'altare maggiore sono circa 13mila persone l'anno.
Scopo della confraternita della "Buona Morte" era il trasporto gratuito dei cadaveri, l’assistenza ai moribondi e ai condannati a morte, la registrazione in appositi libri dei defunti e la distribuzione delle elemosine ai parenti dei defunti. La sepoltura dei corpi avveniva nel retro della piccola chiesa, in un terreno adibito a cimitero. Nei primi anni del 1800, con l'editto di Saint Cloud che, emanato da Napoleone Bonaparte, istituiva i cimiteri extraurbani per ragioni sanitarie, dal piccolo cimitero di Urbania vennero riesumati i corpi che, però, incredibilmente, riaffiorarono intatti.
Nel 1833, i diciotto corpi mummificati, furono esposti dietro l’altare della cappella che da allora prese il nome di "Chiesa dei Morti". Tra gli anni Sessanta e Settanta, alcuni antropologi e biologi diedero una spiegazione scientifica del fenomeno: sembra infatti che una particolare muffa (hipha bombicina pers) ne abbia provocato l’essiccazione. I corpi, oltre alla struttura scheletrica, hanno la pelle, gli organi, in alcuni casi i capelli e gli organi genitali. Tra le mummie, quella del priore Vincenzo Piccini con moglie e figlio, quella del fornaio detto “Lunano” e di una donna morta per parto, un giovane accoltellato in una veglia danzante, con tanto di squarcio della lama, un impiccato e quella di una persona che si dice sia stata sepolta viva in stato di morte apparente, risevegliandosi poi nella tomba [Urbania (Pu), 19 ago. (Adnkronos Cultura)]
E' questo, dunque, un caso di conservazione naturale.



Diciotto corpi mummificati naturalmente e conservati
nella cripta della "Chiesa dei morti" di Urbania

Ma l'abitudine cattolica di mummificare artificialmente il cadavere è diffusa: il caso del cimitero dei Cappuccini di Palermo ne fa fede.

 
 
Una mummia di donna conservata nel settore femminile del Cimitero dei Cappuccini di Palermo 



Mummia di ufficiale - Convento dei Cappuccini - Palermo

 
Nella cappella di S. Michele dell'antico duomo di Venzone (Udine) esistono 22 mummie naturali. La più antica è quella del cosiddetto "Gobbo", scoperta nel 1647.
Anche se priva dei piedi, la mummia in questione era fornita di un pene così grande che i militari francesi in passato ne prelevarono alcuni pezzi per souvenirs.


Le mummie di S. Michele di Venzone (Udine)



Mummia del campanaro della chiesa di Ferentillo (TN)


Nell'897 a Roma papa Stefano VI promosse un processo contro la mummia del suo predecessore, papa Formoso, morto 8 mesi prima. La salma fu vestita degli abiti pontifici e posta su un trono nella sala del Concilio.
Dopo la condanna alla mummia per indegnità al cadavere vennero strappate le vesti e tagliate le tre dita della mano destra usate per benedire. Poi i poveri resti, trascinati per la città, furono gettati nel Tevere.

Jean Paul Laurens - 1870 - Processo al cadavere di papa Formoso


Il 18 Aprile 1485, a Roma, alcuni operai che lavorano lungo la via Appia sprofondarono in una cavità del terreno e scoprirono un antico sarcofago di marmo di epoca romana. Lo aprirono e dentro trovarono un corpo coperto di una sostanza grassa e profumata. Rimossa la crosta, apparve loro il volto dolcissimo di una fanciulla che sembrava essere stata sepolta quel giorno stesso. Anche il corpo era perfetto, tranne qualche ammaccatura.
La salma, deposta in una bara di legno, venne esposta due giorni dopo nel palazzo dei Conservatori a Roma dove ventimila persone accorsero a visitare quelle antiche spoglie in un solo giorno. Papa Innocenzo VIII, allarmato da tanto clamore suscitato da una pagana, fece trasportare nottetempo il corpo ormai in decomposizione in un luogo segreto facendolo seppellire.



Mummia della fanciulla della via Appia (disegno d'epoca)


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