Folklore balcanico
Nel folklore balcanico la conservazione del cadavere è interpretata come mancata purificazione nella madre terra e ciò è mostruoso segno della presenza di un demone spargitore di peste, cioè di un non-morto succhiatore di sangue e spargitore di peste. (Vedi post "Le origini del vampiro”)
La concezione dell’eresia nella chiesa greco-ortodossa
La chiesa greco-ortodossa muove da tale tradizione pagana per elaborare una propria teoria dell’eresia - cioè in grado di individuare chi sia colui che sparge dottrine contrarie all'ortodossia: ebbene la mancata decomposizione nella tomba è sicuro segno del fatto che il cadavere appartiene a qualcuno che in vita ha sparso l’eresia. Infatti, ciò mostra in modo inequivocabile che costui è stato condannato dalla giustizia divina a non trovare pace nella tomba e a girovagare come un mostro ripugnante tra i cristiani, cioè ad assumere la condizione del non-morto.
Paletto per vampiro
Forte di tale concezione, la chiesa greco-ortodossa si fa parte attiva nella condanna dell’eresia scagliando un anatema contro coloro che in vita sono stati eretici, anatema con cui li scomunica e li condanna a non poter godere della benedizione della decomposizione e, così, a diventare non-morti, cioè vampiri.
Le invasioni turche e la concezione del vampiro nero
Battaglia del Kosovo - 1389 - di Adam Stefanovic
In seguito l’avanzata si fa inarrestabile: Buda cade nel 1541. Solo Vienna, assediata nel 1683, resiste e riesce così ad arrestare la loro espansione dai Balcani verso Occidente.
Ottoman Empire Wallachia - Transylvania
Ebbene, a tale invasione vittoriosa i popoli balcanici ormai sconfitti militarmente reagiscono sul piano spirituale elaborando la concezione del vampiro nero.
Turco a cavallo- Stampa popolare del XIX sec.
Secondo tale concezione i vampiri neri turchi sono i diffusori del vampirismo rosso tra i cristiani ortodossi (Per questa differenza confronta il post “Le origini del vampiro”).
[Per il complesso di tali informazioni cfr. M. Barzaghi, Il mito del vampiro, Rubbettino 2010, cap. I, “L’immagine del vampiro nel folklore e l’elaborazione del culto dei morti nel cristianesimo”]