Edipo e la Sfinge, De Chirico
L'imbroglio
illuministico muove dall'aver creduto all'idea del vecchio Xenofane
secondo cui gli uomini cercano il meglio e a
poco a poco lo trovano. Il cuore della
mistificazione sta tanto
nella pretesa che l'uomo sia originariamente interessato a mutare in
meglio l'essere, quanto in quella
che ciò sia possibile, anche
se con la formula “a
poco a poco”: in questo
modo venne inventata
l'idea di progresso.
Abbiamo così creduto allo psicologico e all'antropologico, cioè al
fatto che la risposta che Edipo dà alla Sfinge
sia quella giusta, per cui l'uomo può debellare la pestilenza (almeno
quella di cui è causa egli stesso).
Così
l'Uomo sarebbe il Senso. E invece vien fuori che vero
senso è il non senso, è l'errore: la verità è nel tragico o
nell'idea che ciò che è accade e che l'accadere non ha senso
morale, pedagogico. La sofferenza non vuol dire niente, specie quando
capita all'innocente; mentre
allo stupido capita la
commedia e il suo happy end.
Mythos è raccontare,
narrare tutto questo. L'essenziale è far ridere, piangere, stupire.
Ne fa fede il bambino quando vede il mondo per quel che è e lo
giudica perciò esteticamente
con le categorie originarie “Bello/Brutto” (o “Grande/Piccolo”
se si riferisce alle persone), mai con quelle
degli adulti “Buono/Cattivo” o “Giusto/Ingiusto” come
pretende Cormac McCarthy nel suo “Libro Cuore” apocalittico The
road in cui
un novello De Rossi
in versione piagnucolosa (sotto lo sguardo
benevolmente preoccupato del padre, ansioso di fargli capire che
questo mondo è un inferno, tanto che nessuno, neppure
lui, ne
esce vivo) continua a ribadire che loro fanno parte della schiera dei buoni.
Dunque,
progetto democratico avrebbe dovuto essere quello di emancipare il
popolo sulla base dell'idea illuministica dell'educabilità
illimitata del genere umano. Ora, se per emancipazione del popolo
dall'ignoranza si intende la sua scolarizzazione, almeno in
Occidente, tale processo è già avvenuto. Ma nonostante ciò il
soggetto “popolo” non si dimostra in grado di badare ad altro che
ai propri interessi empirici, restando pietosamente
al di sotto dei grandi modelli di vita del cristianesimo o
del razionalismo. Allora che dire?
Forse non è vero che il genere umano sia illimitatamente educabile
e, forse che, perciò la
democrazia tende a ridursi a pura e semplice
manipolazione delle masse attraverso la propaganda? O forse il
progetto educativo ha ottenuto il suo vero
scopo, uno scopo che
ha dovuto tenere ben nascosto
perché fosse possibile conseguirlo con la docile collaborazione di
quelle masse? Passare
ad un regime in cui la
schiavitù fosse liberamente
accettata.
"The road", un'inquadratura del film