[Seguito del post:
IL FOLKLORE BALCANICO, LA CHIESA ORTODOSSA E LA CONCEZIONE DEL VAMPIRO NERO]
Turco a cavallo Anonimo - "Giornale illustrato dei viaggi dell'800"
Massima espansione dell'impero ottomano - 1580
Una trentina d’anni dopo la caduta di Costantinopoli (1453), e malgrado la sconfitta di Belgrado (1456), le mire di espansione turche in Europa Occidentale si erano fatte più consistenti. Il 28 luglio 1480 circa 18.000 Turchi inviati da Maometto II, capeggiati da Agomat Pascià, sbarcarono nell’area costiera denominata Baia dei Turchi per invadere Otranto. Fino all’11 agosto la difesa militare della città costò la vita a 12.000 otrantini, mentre 5.000 vennero fatti schiavi. Quando i Turchi entrarono definitivamente nella città, iniziò il massacro della popolazione.
Per questo a Otranto, tra il 13 e il 15 di agosto, ogni anno, si svolgono i festeggiamenti in onore dei Beati Martiri Idruntini, patroni insieme a San Francesco della cittadina del Salento.
Si tratta, appunto, della commemorazione dell'eccidio compiuto per mano dei turchi nel 1480 ai danni di 800 otrantini che vennero decapitati sul colle della Minerva.
La Madonnina commemorativa degli 800 martiri di Otranto
L'espansione turca verso Occidente segnò un arresto il 7 ottobre 1571 a Lepanto dove la flotta della Lega Santa (promossa da papa Pio V) sconfisse la flotta dell’Impero ottomano.
Anche se per registrare la definitiva sconfitta turca occorre attendere la battaglia di Vienna che ebbe luogo l'11 e il 12 settembre 1683 e pose fine a due mesi di assedio posto dall'esercito turco, appunto, alla città di Vienna.
"La battaglia di Lepanto" di Paolo Veronese
Dopo la vittoria di Lepanto il papa fece aggiungere alle Litanie della Santissima Vergine l’invocazione: “Ausilio dei Cristiani” (auxilium Cristianorum) e ordinò l’istituzione di una festa, che prese il nome di “festa della Madonna delle Vittorie“.
Madonna del Rosario o delle Vittorie - Immagine votiva
L'invasione turca rappresentò, dunque, un trauma di notevole entità per la comunità cristiana europea. Ma mentre con la battaglia di Lepanto l'avanzata si arrestò verso Occidente, la penisola balcanica rimase un saldo possesso degli ottomani.
Come si è visto in un precedente post, il 28 Giugno 1389 con la battaglia di Kosovo Polje l'esercito cristiano serbo viene travolto e sbaragliato e gli ottomani instaurano un dominio durato ben 500 anni.
Il memoriale, eretto a Gazimestan nel 1953 in onore dei cavalieri serbi caduti martiri nella battaglia del Kosovo - 1389
Questa sconfitta resterà nella leggenda e sarà una delle cause di futuri conflitti nell'area balcanica; ma, per quel che ci riguarda, sarà una delle fonti della credenza nel vampirismo nero dei turchi giunti dall'inferno allo scopo di ridurre i popoli slavi a schiavi non-morti.
In tal senso resta esemplare il caso dei giannizzeri.
I giannizzeri erano truppe scelte del sultano costituite da cristiani rapiti ancora bambini dai turchi e convertiti all'Islam.
Il "reclutamento" avveniva in tutte le comunità cristiane balcaniche rurali, ma la maggior parte dei coscritti era albanese. Questi villaggi dovevano cedere ai turchi i figli più robusti in età tra 6 e 9 anni per farli diventare giannizzeri. Questa pratica era considerata un vero e proprio flagello e molti cristiani fuggivano sulle montagne con i loro bambini per sottrarvisi.
Giannizzeri - Stampa turca del XIX sec.
La sconfitta nella battaglia del Kosovo ha avuto un tale impatto da restare ancora oggi impressa nella mente dei serbi.
Ciò è vero al punto che, quando il 12 ottobre 2010 la partita di calcio Italia-Serbia viene sospesa a causa dei disordini provocati dalla tifoseria serba, la polizia può identificare il suo capo, Ivan Bogdanov, appartenente al partito nazionalista serbo, perché era a tutti noto che costui portava tatuata sul braccio la data del "1389", cioè quella della battaglia del Kosovo.
Ivan Bogdanov - GENOVA 12 OTTOBRE 2010 - Partita ITALIA-SERBIA